Damiano Fasso official site
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Critical texts Archive
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"Delving into the flashy world of mass-produced pop culture, Damiano Fasso focuses on revealing the scandalous contrasting aspects behind seemingly innocent and joyful imagery.  The artist even uses materials with contradicting connotations in order to pursue this absurd duality, he combines glitter and plastic with gunpowder or even dangerous poisons.  Sugar-sweet candy serves as the background of a photograph depicting the death of a toy robot and neon-coloured cartoon-like characters and animals are accompanied by repeating text implying ideas of destruction and brutality.  Damiano Fasso poetically suggests that “death becomes pop”.  A Western gaze might not always be able to immediately decipher the echoing phrases on the artist’s pieces, as they are written in Chinese and Japanese, the artist paying homage to the cultures that heavily influence his practice. These pictorial forms portraying fantastical creatures, remind one of the nineties ‘Super Flat’ concept of Takashi Murakami, as the one-dimensional characters almost always inhabit canvases, as a painterly flat figures or for instance manga characters, existing within the physical limits of the artwork’s edges.  Some stylistic choices - characteristic of Asian contemporary art as well - originating in fact from traditional practices, a modern-day narrative of a world of injustice disguised in pretty hues - luring in the masses.
The artist also photographs little figurines, astronaut toys and odd robot puppets, constructing scenarios through careful planning and miniature set design.  Camouflaged in video-game-like aesthetics, magnified details of simple, everyday contexts and ambiguous writings sending encrypted warning messages to the viewer. An ironic effect is generated through the apparent conflicting visuals and subject matter, reflecting on the loss of innocence and a fragile sense of security that we encounter daily in the real, human world." (Paola Shiamtani, 2020, ReA! Art Fair Exhibition Catalogue, Ed.Rea Arte, Milano, 225 p. ISBN 978 88 94571400)
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Interview for TheCrazyMind magazine (Singapore)

"La serie A new world risulta capace di confondere il mondo reale e quello virtuale, come accade spesso nell’era digitale. Ogni immagine è manipolata, necessita di continua verifica: l’astronauta infatti sembra esplorare nei dettagli un altro universo, ma in realtà i luoghi sono semplicemente superfici di oggetti quotidiani estraniati dal loro contesto. É l’alterazione della percezione a generare una realtà distorta dove i riferimenti non coincidono e perdono il loro valore. Essi possono ormai generare soltanto “meraviglia”, come indicato dall’ideogramma cinese presente in ogni immagine". (Lucia Melioli-Alessandra Villa, 2019, cat. The 5 N.I.C.E. curatorial projects)
"Dentro le cornici come animali imbalsamati, Damiano Fasso propone dinosauri e buffi omini in stile pop con fortecontaminazione manga. Una sperimentazione fusion che trasportadentro un videogioco giapponese. Un lavoro ironico e provocatorio sulle tendenze e i comportamenti dell’uomo contemporaneo.
Il primo impatto è leggero e divertente per l’accostamento dei colori fluorescenti. Leggendo i titoli delle pitture cambia l’approccio perché ci si trova davanti ad un paradosso. La concentrazione si alza sulla risoluzione di un rebus e della metafora raffigurata.
Per completare il senso dell’opera si devono conoscere i materiali non convenzionali come veleni e polvere da sparo che l’artista utilizza per aggravare il significato tossico della società.
Il degrado è l’effetto dilagante della pazzia naturale".
(Luca Ricci, 2019 "Natural Madness")


Downloadable “Diaphàinein” by Massimiliano Sabbion, 2018, su www.maxiart.it
Arte Mondadori, marzo 2010
Arte Mondadori,articolo di Gloria Vallese
"La spettacolarizzazione dell’apparire viene bilanciata da una messa in mostra della morte in maniera effimera e fasulla visibile nella serie Another Lonesome Pop Death di Damiano Fasso. Scenari artificiosi fanno da sfondo a satiriche morti di robottini in ambientazioni casalinghe, feticci dell’uomo moderno ormai schiavo della tecnologia, immortalate come fossero dei selfie. Uno stile pop di forte infiltrazione giapponese mistifica il tabù della morte, la cui effimerità viene enfatizzata dalle scritte in giapponese “solitaria/suicida morte pop”, ripresa di un game over tipico da videogioco. Il contrasto tra il tema arcaico della morte e la mise-en-scéne riflette il pensiero sulla vacuità dell’immagine nell’era moderna dei Social Network e su una perdita di significato che rende ambiguo e manipolabile qualsiasi messaggio." (Carolina Marchigiani-Elisa Muscatelli, 2018, cat. "Lupus in Fabula", ed. Prinp)

Downloadable PDF by Francesca Londino "Segnali di segni", 2017 on www.libidodocta.it

​"Damiano Fasso è un artista che affronta con originalità e ironia il difficile rapporto dell'arte contemporanea con le immagini e le memorie collettive e personali.
Pur partendo da una formazione pittorica di tipo accademico di cui talvolta emergono echi e fascinazioni, Damiano Fasso se ne discosta scegliendo la via della sperimentazione:
materiali non convenzionali come polvere da sparo, veleni e insetticidi vengono associati a pvc, acrilici, smalti, filo e policarbonato. (...) I personaggi, a volte teneri e buffi sono indissolubilmente legati ai materiali, ai titoli, agli ideogrammi e conducono oltre il semplice riconoscere o riconoscersi.
L'insieme di tutti gli elementi che compongono le opere di Damiano Fasso introducono ad un gioco provocatorio e destabilizzante che induce a riflettere su tematiche sempre presenti nella società e in noi stessi: l'amore, la morte, il sesso, la guerra, il pregiudizio sociale.
Cosa è veramente velenoso o esplosivo nelle opere di Fasso? Sono forse la metaldeide, il toluene, il benzene, i sali di piombo e cobalto, la polvere da sparo? In un rapporto ambiguo la materia cede la propria essenza al contenuto ed è questo che diventa tossico ed esplosivo attraverso i messaggi che veicola e che si rivelano all'improvviso a chi guarda. "
(Giovanna Quarto, 2013 catalogo "Explosive Game&C", ed. Ode)

"Il futuro cibernetico che insidia il presente affascina anche Damiano Fasso che propone un’installazione che trasforma l’uomo in un ambiguo e inquietante ente inorganico, privo di peso e di carnalità, intrappolato nella logica ferrea della tecnologia avanzata[...]E' un artista visivo che indaga lo scenario contemporaneo e le identità sociali: rileva immagini e situazioni e le restituisce al suo lavoro artistico, che si trasforma nello spazio, ricostruito con spiazzante e spettacolare ironia, attraverso il quale la realtà appare come un mondo dai toni fluorescenti e surreali, denso di paradossi e artificialità"
(Francesca Londino, 2010 catalogo "Urban Creatures", ed. Ferrari)

"Dinosauri eccentrici, pupazzi metafisici e singolari, omini piccoli piccoli: è un’invasione di creature buffe e misteriose quella che ha preso posto nei lavori più recenti di Damiano Fasso (Vicenza 1976), pittore e videoartista di Treviso noto tra gli artisti emergenti italiani per le sue opere che, come segnala Carolina Lio, sono composte da presenze “ibride” che indagano “il tema dell'identità sociale e delle sue possibili ambiguità percettive”.
Queste creature, realizzate in peluche, lattice o pvc rivestito di smalti fluorescenti, sono abitatrici di un “giardino segreto” e svelano ironicamente allo spettatore gli splendori e le miserie della società contemporanea, denunciando le nostre ansie che comprendono ora la crisi economica e il cibo cinese, ora l'inquinamento e i pregiudizi sociali. Su questo eden schizofrenico regna però un ritmo lirico e trasognato, come nel mondo parallelo dei manga e della pop culture giapponese, richiamato da scritte e ideogrammi, quasi i protagonisti divenissero personaggi di una serie televisiva animata" (Stefania Portinari 2009, cat. "Secret Garden")


"Sempre sospeso sul filo di un'ironica riflessione sulla società contemporanea è il lavoro di Damiano Fasso. Nelle sue opere sagome di buffi e morbidi pupazzi di peluche, dall'aspetto tenero e innocuo, convivono con piccole frasi, scritte prevalentemente in giapponese, che parlano di morte, distruzione e violenza in modo subliminale, giocando tra apparenza e sostanza. "
(Carolina Lio 2008, catalogo "Sguardi Multipli", ed. Ferrari)

Fasso gioca con l'idea di una leggerezza illusoria anche nei suo quadri, in realtà quasi pitto-sculture dove delle sagome di peluche sono incollate su tele lavorate a colori tenui e brillantini. Il materiale e i soggetti, bambole o orsacchiotti, fanno intendere a prima vista l'opera come un tributo all'infanzia, con sfumature ludiche, candide, superficialmente dolci o addirittura sdolcinate. Niente di più lontano. Infatti, le scritte sotto le opere, in giapponese per non rendere l'interpretazione ricercata e non scontata, e soprattutto i loro titoli, ci fanno capire che la figura apparentemente così benevola è in realtà alle volte un giocattolo sessuale da sexy-shop, altre una donna tossicodipendente e così via, rivelando una concezione estremamente cruda della realtà e svelando gli altarini di un mondo dove tutto sembra superficiale e perfetto.'
(Carolina Lio 2008, catalogo "L'insostenibile leggerezza dell'essere")

"Le opere di Damiano Fasso portano il fruitore ad uno stato di apparente tranquillità. Nel primo impatto si percepisce una sorta di mondo fiabesco e sognante. Anche la veste neo-pop, lineare e minimale, sembra assimilare l'opera ad un mezzo di comunicazione di massa. In realtà, dietro la facciata esteriore, vi è una riflessione sul recupero dell'identità delle cose.'"
(Carlo Sala 2007, catalogo "Sculture&Sculture")

"Damiano Fasso predilige la video arte organizzando storie in cui i piani differenti tra citazione artistica e documentazione attinta direttamente dalla realtà, creano livelli semantici in continuo movimento."
(Valerio Dehò 2006, catalogo "Transitabilità")
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